Fabio Dercole |
Posizioni in visita presso istituti internazionali
Attività editoriale, organizzativa e di servizio
Presentazione delle pubblicazioni più significative
Fabio Dercole
Nato a Milano il 17/11/1974, cittadinanza Italiana
E-mail: fabio.dercole@polimi.it
Ricercatore universitario di ruolo (dal 3/1/2005), s. s. d. ING-INF/04 – Automatica, presso il Dipartimento di Elettronica e Informazione, Politecnico di Milano.
Elenco sintetico delle linee di ricerca più significative:
Analisi di processi di innovazione e competizione
In campi anche molto diversi, come quelli della biologia, della tecnologia
dell'informazione e della sociologia, sono facilmente
riconoscibili meccanismi di innovazione e competizione.
Ciò avviene in sistemi complessi, costituiti da singole entità
(individui, microprocessori, autoveicoli, compagnie assicurative,
regole semantiche,...) raggruppabili in funzione delle loro
caratteristiche, spesso chiamate ``tratti'' (morfologia, potenza di calcolo,
cilindrata, premio, strutture sintattiche,...).
Per fissati valori dei tratti, ovvero in assenza di innovazione, la dinamica
delle dimensioni dei singoli gruppi è regolata da meccanismi di
competizione, e può essere
formalizzata con opportuni modelli dinamici non lineari.
Un'innovazione consiste nella nascita di un gruppo di poche entità
caratterizzate da un valore innovativo di qualche tratto.
Ad un evento di innovazione segue un processo di competizione tra il
gruppo innovativo e i gruppi preesistenti (residenti) che determina il
successo o meno dell'innovazione e quindi la nuova struttura del sistema.
Tenendo conto che le variazioni dei tratti sono decisamente più lente di
quelle delle dimensioni dei gruppi è possibile inferire la lenta evoluzione
dei tratti caratterizzanti il sistema, in termini di un sistema di equazioni
differenziali, tipicamente non lineari, detto equazione canonica della dinamica
adatttiva.
Infatti, il passo elementare del processo di innovazione si verifica quando il
gruppo innovativo sostituisce un gruppo residente.
Se invece gruppi innovativi e residenti coesistono nel sistema ha luogo
un aumento del numero di gruppi residenti, detto ``branching'', che porta ad
un aumento della diversità e della complessità propria del sistema.
E' possibile anche il passo contrario, ovvero l'estinzione di gruppi residenti.
Infatti, al variare dei tratti, variano anche le dimensioni dei singoli gruppi,
che al limite possono annullarsi.
L'analisi e il controllo di processi di innovazione e competizione sono
particolarmente complessi in quanto la dinamica dei tratti è descritta da
modelli tipicamente non lineari a dimensione variabile, che cresce in seguito
a eventi di branching e decresce in seguito a eventi di estinzione.
La complessità di tali processi non è quindi solo legata ai tipici
fenomeni non lineari come attrattori periodici o caotici, e molteplicità di
attrattori, ma anche all'insorgere di attrattori che coinvolgono sequenze
periodiche o caotiche di eventi di branching e estinzione.
I problemi di analisi e controllo di processi di innovazione e competizione
sono pertanto ricondotti all'analisi parametrica dei possibili regimi
asintotici (tecnicamente analisi teorica e numerica delle ``biforcazioni''
del sistema), in quanto la conoscenza del quadro qualitativo di tali regimi
al variare dei parametri fornisce informazione completa per il controllo
parametrico e quindi la per la sintesi di politiche di controllo.
L'attività di ricerca in quest'ambito ha prodotto vari contributi originali,
alcuni dei quali raccolti nel libro a diffusione internazionale
``Analysis of Evolutionary Processes:
The Adaptive Dynamics Approach and its Applications'',
edito da Princeton University Press [LI1].
Contributi metodologici:
Contributi applicativi:
Teoria dei giochi evolutiva
Contributi applicativi:
Reti di sistemi dinamici e fenomeni collettivi
Lo studio delle reti composte da sistemi non lineari dinamici è di
grande attualità e importanza per due ragioni principali:
in primo luogo
esse rappresentano un modello adeguato per descrivere la formazione di
configurazioni spaziali (pattern) e fenomeni collettivi,
quali la sincronizzazione, in numerose discipline
(biologia, chimica, ecologia, ingegneria e fisica); inoltre
esse simulano la tipica architettura di un computer neurale e pertanto
rappresentano modelli biologicamente ispirati per l'elaborazione
dell'informazione.
Contributi metodologici:
Contributi applicativi:
Analisi di modelli dinamici strutturati
Sistemi dinamici naturali e artificiali con un grado di libertà strutturale,
come, ad esempio, spazio, età, taglia, o altri tratti caratteristici sono
spesso descritti da equazioni integro-differenziali monodimensionali a
derivate parziali. Le soluzioni di equilibrio di tali sistemi descrivono le
distribuzioni stazionarie del sistema rispetto al grado di libertà
strutturale e sono tecnicamente definite da problemi ai limiti di frontiera
per equazioni differenziali ordinarie.
Il calcolo e la continuazione nello spazio dei parametri di tali soluzioni
e delle loro biforcazioni è pertanto un problema di rilevante importanza
sia in fase di analisi che in fase di sintesi di politiche di controllo.
In particolare, molta attenzione è stata recentemente data a distribuzioni
stazionarie a ``legge di potenza'', in quanto tali distribuzioni sono state
sperimentalmente osservate in molti settori attraverso statistiche di svariati
fenomeni, come terremoti, valanghe, incendi forestali e topologia di reti di
trasmissione naturali e artificiali.
L'analisi delle condizioni di esistenza di distribuzioni stazionarie a legge
di potenza e il controllo parametrico di tali condizioni è pertanto un
argomento rilevante.
Contributi metodologici:
Contributi applicativi:
Analisi di dati e modelli per la bioingegneria
Contributi applicativi:
Analisi di sistemi dinamici discontinui
Numerosi fenomeni fisici sono per loro natura descritti mediante sistemi
dinamici discontinui, ovvero sistemi, tipicamente non lineari,
in cui le relazioni tra le variabili di stato subiscono delle
irregolarità.
Lo studio di tali sistemi è intrapreso ormai da qualche decennio
e ha generato svariati risultati teorici e soprattuo una folta gamma di
applicazioni in vari settori delle scienze e dell'ingegneria.
Malgrado ciò sono presenti a tutt'oggi vaste lacune, sia sul piano
teorico che sulla messa a punto di efficaci metodi di analisi
numerica.
Più specificamente, si considerano sistemi dinamici non lineari di
dimensione finita descritti da equazioni differenziali e
caratterizzati da discontinuità che si verificano quando lo stato del
sistema raggiunge una varietà di dimensione .
Una prima (e forse più nota) classe di sistemi discontinui è quella dei
``sistemi di Filippov'', in cui il campo vettoriale è discontinuo sulla
varietà . In questi sistemi si può avere il caso interessante in cui
i due campi vettoriali forzano lo stato del sistema ad attraversare la
varietà , così che il risultato è un moto di scivolamento (sliding)
sulla varietà. Numerose sono le applicazioni in cui si
incontrano sistemi di Filippov, soprattutto nel contesto dell'automazione con
regolatori a soglia.
Una seconda classe di sistemi discontinui è quella dei ``sistemi a impatto'',
descritti, oltre che dal campo , da una trasformazione per .
In questi sistemi, la traiettoria è la concatenazione di segmenti lenti
(descritti dal campo vettoriale ) e di segmenti infinitamente veloci
(descritti dalla trasformazione ).
Una terza classe di sistemi discontinui è invece quella in cui il
raggiungimento della varietà implica la distruzione del sistema stesso.
Tali sistemi sono pertanto definiti in un sottoinsieme dello spazio di stato
limitato dalla varietà .
Per garantire la sostenibilità di tali sistemi, pertanto, è essenziale
che i suoi attrattori non vengano in contatto, al variare di qualche
parametro di controllo, con la varietà .
Nel caso in cui e/o dipendano da uno o più parametri
(di progetto o di controllo),
è importante poter determinare l'intero catalogo dei modi di
funzionamento del sistema al variare di in un campo preassegnato.
Per risolvere questo problema si deve eseguire un'analisi delle biforcazioni
del sistema, tenendo conto che la discontinuità su crea delle
biforcazioni del tutto nuove rispetto a quelle note per i sistemi continui.
Contributi metodologici:
Contributi applicativi:
Tecniche di continuazione numerica
La continuazione numerica si propone di generare per punti una curva
definita implicitamente da un certo numero, diciamo , di equazioni
in variabili, ,
,
.
Per curva si intende pertanto una varietà monodimensionale
in
, dove
parametrizza la curva, come per
esempio l'ascissa curvilinea misurata a partire da un punto noto .
I metodi di continuazione fanno tutti riferimento a uno schema
``predictor-corrector'', dove dato un punto sulla curva, il
punto successivo viene calcolato correggendo una predizione
iniziale presa lungo la direzione tangente alla curva in
, ovvero
con
,
( essendo la matrice Jacobiana, , di ).
La fase di correzione si basa su uno dei metodi iterativi per il calcolo di
zeri di funzione, tipicamente Newton, applicato alla coppia
, , dove
è una
condizione aggiuntiva che rende il problema ``quadrato'', cioè con
equazioni in variabili.
La continuazione è la base per l'analisi numerica delle biforcazioni di
sistemi dinamici. Infatti, con riferimento ai sistemi dinamici a tempo continuo
,
dove
è lo stato del sistema al tempo e è un
vettore di parametri, gli equilibri del sistema sono definiti
implicitamente da
, ovvero da equazioni in variabili
e
,
dove un solo parametro è lasciato variabile.
Noto un equilibrio per un assegnato
valore del parametro , è quindi possibile continuare l'equilibrio al
variare di un parametro.
Più complicata, ma del tutto simile, è la definizione di una soluzione
periodica (ciclo) del sistema. Le equazioni sono in parte algebriche
(sulle condizioni iniziali e finali della traiettoria),
in parte differenziali
(quelle che definiscono la traiettoria stessa), e in parte integrali
(che impongono vincoli sull'intera traiettoria), e costituiscono quindi un
problema integro-differenziale ai limiti di frontiera. Per esempio
una soluzione periodica di periodo è definita dal problema
I problemi di continuazione si dividono quindi in due categorie: i problemi
algebrici e quelli ai limiti di frontiera. Dal punto di vista numerico,
i secondi devono necessariamente essere discretizzati, introducendo
una griglia temporale,
, e continuando solo i
valori , , che sono in numero finito.
Di fatto la discretizzazione trasforma il problema
ai limiti di frontiera in un grande problema algebrico , dove le
variabili di continuazione comprendono tutti i vettori
(la dimensione è quindi di ordine ), oltre che ai parametri, e dove
la funzione è costituita da tutti i vincoli che rendono buona
l'approssimazione della soluzione , oltre che dalle
condizioni al contorno e da una approssimazione (per quadratura)
delle condizioni integrali.
Tornando alle biforcazioni del sistema dinamico, esse possono essere facilmente
identificate durante la continuazione di un equilibrio o un ciclo. Per ogni
biforcazione è necessario definire una ``funzione test'' che si annulli alla
biforcazione e cambi segno, durante la continuazione, a cavallo di essa.
Per esempio, il determinante della matrice Jacobiana
si
annulla quando l'equilibrio non è iperbolico (biforcazione nodo-sella o
transcritica). Quando una funzione test cambia segno tra due
successivi punti e , il punto di biforcazione può
essere localizzato con la precisione desiderata procedendo opportunamente per
bisezione o metodi equivalenti. Inoltre, la condizione può
essere aggiunta al problema di continuazione, che quindi richiede un nuovo
parametro variabile, diciamo , per poter generare, a partire da
, la curva di biforcazione.
Contributi metodologici:
Contributi applicativi:
Modelli digitali di territorio
La determinazione della porzione di un territorio visibile da un punto di
vista assegnato è un problema rilevante in svariate applicazioni,
dall'ottimizzazione di copertura alla grafica compiuterizzata.
I più usati algoritmi per il calcolo di visibilità di terreni digitali
utilizzano un modello triangolato del territorio, ovvero approssimano la
superficie del territorio con una superficie continua costituita da facce
triangolari piane i cui vertici sono punti del territorio.
Le facce triangolari vengono analizzate in ordine di distanza dal punto di
vista, mantenendo aggiornato l'orizzonte definito dalle facce già
analizzate. E' infatti l'orizzonte a determinare la parte visibile delle
facce adiacenti a quelle già analizzate.
Contributi metodologici:
Incarichi di insegnamento ufficiali
Collaborazione ad attività didattica di insegnamenti ufficiali
F. Dercole e S. Rinaldi,
Analysis of Evolutionary Processes:
The Adaptive Dynamics Approach and its Applications,
Princeton University Press, Princeton, NJ, 2008.
[LI1]
L'evoluzione per selezione naturale, come detta da Darwin, è certamente
il processo dinamico terreno più vecchio, sorprendente e complesso.
Ridotto all'essenziale, il cambiamento evolutivo è il risultato due
processi di base: innovazione e competizione. L'innovazione altera le
caratteristiche ereditarie degli individui, la competizione seleziona
le caratteristiche migliori.
Le mutazioni genetiche e la competizione per la sopravvivenza giocano
questi ruoli negli ecosistemi naturali, ma il paradigma dell'evoluzione
Darwiniana va ben oltre e descrive molti sistemi artificiali nelle
scienze sociali, economiche e nell'ingegneria.
Gli approcci quantitativi all'evoluzione biologica tradizionalmente
considerano il cambiamento evolutivo separatamente dalla demografia delle
popolazioni in coevoluzione, la quale però determina la pressione selettiva.
Il libro presenta la teoria ``Adaptive Dynamics'' (AD), un approccio
modellistico per lo studio di processi di innovazione e competizione che
descrive esplicitamente il legame tra cambiamenti demografici e evolutivi.
Sacrificando il dettaglio genetico e concentrandosi sull'effetto di
innovazioni piccole e rare, AD descrive l'evoluzione mediante un'equazione
differenziale ordinaria detta equazione canonica dell'AD.
Il numero di popolazioni in coevoluzione può crescere mediante il fenomeno
di ``evolutionary branching'', quando le popolazioni innovativa e residente
riescono a coesistere, e può ridursi a causa di estinzioni evolutive, una
conseguenza controintuitiva dell'evoluzione che può spingere popolazioni in
coevoluzione verso l'autodistruzione.
Dopo due capitoli introduttivi
(che forniscono rudimenti sui processi evolutivi), la derivazione formale
dell'equazione canonica dell'AD è presentata in dettaglio (Capitolo 3),
mentre nei sette restanti capitoli varie caratteristiche della dinamica
evolutiva sono rivisitate secondo l'approcchio dell'AD.
Il contributo principale è quello di mostrare come gli strumenti classici,
analitici e numerici, della dinamica non lineare, sistematicamente applicati
all'equazione canonica dell'AD, permettano di rispondere efficacemente a
domande concettuali di notevole interesse scientifico e culturale.
Altre pubblicazioni correlate:
[AI1]–[AI3], [AI6], [AI8], [AI11], [AI14], [AI16], [AI18], [AI20], [AI22].
F. Dercole, M. De Carli, F. Della Rossa e A. V. Papadopoulos,
Overpunishing is not necessary to fix cooperation in voluntary public goods games,
Journal of Theoretical Biology
(accettato per pubblicazione).
F. Dercole e F. Della Rossa,
Generalized boundary equilibria in n-dimensional Filippov systems: The transition between persistence and nonsmooth-fold scenarios,
Physica D, 241, 1903–1910, 2012.
F. Dercole, R. Ferrière e S. Rinaldi,
Chaotic Red Queen coevolution in three-species food chains,
Proceedings of the Royal Society of London B, 277, 2321–2330, 2010.
A. Colombo e F. Dercole,
Discontinuity induced bifurcations of
non-hyperbolic cycles in nonsmooth systems,
SIAM Journal on Applied Dynamical Systems, 9, 62–83, 2010.
F. Dercole,
BPcont: An Auto driver for the continuation of branch points of
algebraic and boundary-value problems,
SIAM Journal on Scientific Computing, 30, 2405–2426, 2008.
F. Dercole, U. Dieckmann, M. Obersteiner e S. Rinaldi,
Adaptive dynamics and technological change,
Technovation, 28, 335–348, 2008.
A. Colombo, F. Dercole e S. Rinaldi,
Remarks on metacommunities synchronization with application to prey-predator systems,
The American Naturalist, 171, 430–442, 2008.
F. Dercole, D. Loiacono e S. Rinaldi,
Synchronization in population networks: A byproduct of darwinian evolution?,
International Journal of Bifurcation and Chaos, 7, 2435–2446, 2007.
F. Dercole, A. Gragnani e S. Rinaldi,
Bifurcation analysis of piecewise smooth ecological models,
Theoretical Population Biology, 72, 197–213, 2007.
F. Dercole, A. Gragnani, R. Ferrière e S. Rinaldi,
Coevolution of slow-fast populations: evolutionary sliding, evolutionary pseudo-equilibria and complex Red Queen dynamics,
Proceedings of the Royal Society of London B, 273, 983–990, 2006.
F. Dercole e Yu. A. Kuznetsov,
SlideCont: An Auto97 driver for bifurcation analysis of Filippov systems,
ACM Transactions on Mathematical Software, 31, 95–119, 2005.
F. Dercole,
Remarks on branching-extinction evolutionary cycles,
Journal of Mathematical Biology, 47, 569–580, 2003.
F. Dercole, A. Gragnani, Yu. A. Kuznetsov e S. Rinaldi,
Numerical sliding bifurcation analysis: An application to a relay control
system,
IEEE Transactions on Circuits and Systems I: Fundamental Theory and
Applications, 50, 1058–1063, 2003.
F. Dercole, J.-O. Irisson e S. Rinaldi,
Bifurcation analysis of a prey-predator coevolution model,
SIAM Journal on Applied Mathematics, 63, 1378–1391, 2003.
F. Dercole, R. Ferrière e S. Rinaldi,
Ecological bistability and evolutionary reversals under asymmetrical
competition,
Evolution, 56, 1081–1090, 2002.
[AI27]
L'emergere e il mantenimento di comportamenti cooperativi in comunità (animali o umane) di individui senza legami di amicizia o parentela è uno dei problemi fondamentali e più controversi delle scienze biologiche e sociali.
E' tipicamente studiato attraverso i cosiddetti ``public goods games'', la generalizzazione del dilemma del prigioniero a gruppi con più di due individui interagenti.
Studi sia sperimentali che teorici hanno mostrato come la combinazione della partecipazione volontaria e della punizione altruistica dei comportamenti anti-sociali, ovvero punizioni inflitte volontariamente e sostenendone il costo da contribuenti al ``public good'' verso sfuttatori non contribuenti, favorisce l'instaurarsi di regimi di cooperazione diffusa.
Il meccanismo di punizione usato in tali studi è però particolarmente severo, perchè ogni individuo sfruttatore riceve una sanzione da ognuno dei punitori presenti nel gruppo che ha partecipato al gioco.
In questo studio, un meccanismo di punizione più debole e meno costoso, nel quale lo sfruttatore riceve al più una sanzione fissa e dove i relativi costi sono divisi tra i punitori presenti, è stato introdotto nell'ambito del più noto e discusso modello di ``public goods game''.
L'analisi del modello ha mostrato come risultati analoghi a quelli ottenuti con ``sovrapunizione'', in termini di diffusione della cooperazione, si possono ottenere con il meccanismo proposto.
[AI25]
L'articolo analizza una biforcazione di codimensione due (due criticità coinvolte) che coinvolge le soluzioni stazionarie dei sistemi di Filippov (sistemi a tempo continuo definiti da campi vettoriali discontinui; si veda la relativa linea di ricerca).
Specificatamente, quando al variare di un parametro del modello un equilibrio iperbolico di uno dei campi vettoriali definenti il sistema collide con una superficie di discontinuità, due scenari possono genericamente presentarsi: la ``persistenza'' della soluzione stazionaria, che passa da tipo ``standard'' a tipo ``pseudo'', ovvero un equilibrio della dinamica di ``sliding'' sulla superficie di discontinuità;
la biforcazione ``nonsmooth-fold'', attraverso la quale la soluzione standard collide e sparisce assieme ad una di tipo pseudo.
La biforcazione analizzata, detta di equilibrio di bordo generalizzato, è quella in cui oltre ad avere un equilibrio sul bordo, il sistema presenta il cambio di scenario.
Mediante la definizione e l'analisi di una opportuna forma canonica, alla quale ricondurre qualsiasi sistema di Filippov che presenti la biforcazione, sono state identificate tutte le soluzioni stazionarie presenti nel sistema localmente alla biforcazione.
La teoria presentata è affiancata da un esempio di gestione dello sfruttamento di una risorsa ittica.
Altre pubblicazioni correlate: [CI9].
[AI20]
L'articolo presenta il primo esempio di attrattore evoluzionistico caotico
e pertanto da una risposta formale positiva al quesito sulla capacità
dei meccanismi evolutivi di generare forme di vita sempre innovative, anche
a fronte di condizioni ambientali invarianti.
Ciò non è sorprendente in se, dato che attrattori caotici sono
da tempo ben noti in vari settori delle scienze dove i processi dinamici in
gioco sono decisamente più semplici dell'evoluzione. La portata di questo
lavoro è pertanto concettuale. Vista l'impossibilità di una
verifica sperimentale, che richiederebbe esperimenti o serie temporali su
scala di tempo geologica, e dove sarebbe comunque difficile distinguere tra
caoticità endogena, generata dai meccanismi di innovazione e
competizione alla base dell'evoluzione, e caoticità esogena,
attribuibile per esempio ai cambiamenti climatici intercorsi,
la risposta non può che arrivare per via modellistica.
Inoltre, perchè la risposta sia il più possibile conservativa,
e quindi più significativa, il modello deve essere il più
semplice possibile, in quanto dettagli aggiuntivi, quali la struttura di
età, di taglia e fisiologica delle popolazioni o la descrizione
congiunta di più caratteristiche in evoluzione (fenotipi) per
popolazione, aumenterebbero la complessità del modello e delle sue soluzioni.
Si è quindi considerata la più tipica e semplice delle catene
alimentari risorsa-consumatore-predatore caratterizzando ciascuna popolazione
con un solo fenotipo. Il modello evolutivo, che descrive la dinamica
dei tre fenotipi, è stato ricavato mediante la teoria della
``Adaptive Dynamics'' (si veda [LI1]) e la sua analisi al variare delle
frequenze di mutazione (innovazione) ha evidenziato la presenza di attrattori
caotici.
Altre pubblicazioni correlate: [LI1], [AI22].
[AI19]
L'articolo analizza tre biforcazioni di codimensione due (due criticità coinvolte) che coinvolgono soluzioni periodiche di sistemi caratterizzati da qualche tipo di discontinuità al raggiungimento di particolari superfici nello spazio delle variabili di stato
(per es. sistemi di Filippov, a impatto, o con spazio di stato delimitato; si veda la relativa linea di ricerca).
Analizza in particolare la collisione tangente di un ciclo con una superficie di discontinuità, al variare di due parametri lungo una curva di biforcazione (di codimensione uno) lungo la quale il ciclo risulta non iperbolico (biforcazione nodo-sella, raddoppio di periodo, toro).
Tre modelli canonici, ai quali ricondurre qualsiasi sistema di Filippov che presenti una delle tre biforcazioni, sono stati identificati e analizzati, e per ciascun caso è stato discusso un esempio applicativo (rispettivamente: un modello a impatto di incendi forestali, un modello discontinuo di alternanza politica, un modello per l'analisi delle oscillazioni laterali di un treno).
Altre pubblicazioni correlate: [CI4], [AI7].
[AI17]
BPCONT è un software numerico per la continuazione delle biforcazioni transcritiche
(``branch points'', BP) sia di problemi algebrici che differenziali (ordinari) ai limiti di frontiera.
BPCONT si appoggia su AUTO, il pacchetto software di continuazione numerica
più diffuso in ambiente scientifico, ed è disponibile in due versioni: come ``driver'' esterno
per AUTO97 e come funzionalità interna delle nuove versioni di
AUTO07P.
I BP semplici sono punti nello spazio di continuazione dove due famiglie monodimensionali di soluzioni si
intersecano trasversalmente. La localizzazione accurata dei BP durante la continuazione di una famiglia
di soluzioni e il passaggio alla continuazione della famiglia intersecante sono implementati in
AUTO, così come in altri software, ma la continuazione dei BP al variare di ulteriori
parametri del problema non è ancora del tutto supportata. BPCONT ne completa il
supporto, considerando sia problemi generici, dove la continuazione dei BP richiede di variare due parametri
ulteriori, che casi non generici, dove un solo parametro ulteriore è tipicamente sufficiente a causa
di simmetrie specifiche del problema.
L'articolo presenta i problemi di continuazione, algebrici e differenziali, che definiscono la
continuazione dei BP, discute la loro inizializzazione e la tecnica di ``rottura di simmetria'' utilizzata
per gestire automaticamente i casi non generici, e descrive l'implementazione di BPCONT.
Vari esempi applicativi sono considerati, tra cui problemi algebrici generici e non, problemi differenziali
periodici generici e non e un problema differenziale non periodico non generico.
Altre pubblicazioni correlate: [SS2], [SS3].
[AI16]
L'articolo presenta un approccio modellistico all'insorgenza di varietà
tecnologica conseguente all'interazione tra dinamiche di mercato e
innovazione tecnologica.
La competizione tra prodotti esistenti nel mercato e prodotti innovativi genera una
evoluzione continua delle caratteristiche tecnologiche dei prodotti di successo, che
tipicamente avviene su una scala di tempi più lunga riepetto
a quella di pura competizione.
Quando l'evoluzione tecnologica raggiunge un equilibrio, questo può essere di
tipo ESS (Evolutionarily Stable Strategy), dove le innovazioni marginali non riescono
a penetrare il mercato, o di tipo ``branching'', dove i prodotti innovativi coesistono
con quelli già affermati
(si veda la prima linea di ricerca).
Il ``branching'' tecnologico è quindi l'origine della varietà di prodotto.
L'articolo principalmente riformula la teoria della ``Adaptive Dynamics'' (AD), recentemente
proposta per l'analisi dei processi evolutivi (si veda [LI1]), in contesto economico.
Separando le scale di tempo tipiche della competizione di mercato e dei processi d'innovazione,
l'AD permette una descrizione formale della coevoluzione tecnologica attraverso
equazioni differenziali ordinarie, una per ogni caratteristica in evoluzione.
L'articolo inoltre presenta e discute la prima applicazione dell'AD in economia.
Il problema considerato è intenzionalmente molto semplice, in modo da mettere in luce
chiaramente tutti i passi formali dell'analisi, ma permette di trarre le seguenti conclusioni
intuitive: la varietà di prodotto è attesa in settori di mercato caratterizzati
da ampia capacità di assorbire tecnologie diverse e che garantiscano nicchie di mercato
anche a tecnologie relativamente simili. Le limitazioni dell'approccio AD in economia, così
come le direzioni future promettenti in economia e nelle scienze sociali, sono discusse in conclusione.
Altre pubblicazioni correlate: [LI1], [RI4].
[AI15]
Le spiegazioni comunemente fornite in letteratura per i fenomeni di
sincronizzazione in metapopolazioni si possono riunire in due gruppi:
uno attribuisce gli effetti di sincronizzazione alla presenza di una
forzante globale, che agisce in modo simile su tutti i sistemi in rete
(sincronizzazione per cause esogene), l'altro spiega
l'emergere di sincronizzazione per effetto dell'accoppiamento tra i
sistemi in rete (sincronizzazione per cause endogene), che in termini
ecologici corrisponde a flussi migratori tra i vari compartimenti (celle).
Al fine di sviluppare un modello che tenga conto delle diverse
cause di sincronizzazione, e di studiarne gli effetti combinati, una
generica metapopolazione è stata descritta da una rete di sistemi
dinamici a tempo continuo opportunamente interconnessi, ciascuno
influenzato da una forzante (metereologica) globale generata da un
oscillatore autonomo caotico.
Questo approccio si differenzia radicalmente dai metodi tradizionalmente
usati in questo contesto, sostanzialmente basati su analisi statistiche di
correlazione tra compartimenti.
Cio' ha permesso di inquadrare il problema nell'ambito della teoria delle reti
di sistemi dinamici, e di estendere noti risultati di sincronizzazione
al caso di presenza di forzante globale.
Il risultato principale consiste nella derivazione della condizione di
sincronizzazione per cause esogene, ovvero in assenza di flussi migratori,
nel caso particolare di celle identiche.
Tale condizione dipende solamente dalla dinamica della singola cella
forzata e garantisce la sincronizzazione della rete quando la cella
non aggiunge caoticità a quella metereologica (assenza di ``biocaos'').
In termini tecnici ciò corrisponde ad avere esponenti di Lyapunov
negativi nella singola cella condizionata dalla metereologia.
Quando la condizione non è verificata, la sincronizzazione per cause
miste (esogene e endogene) è garantita da condizioni che estendono
semplicemente il noto risultato di sincronizzazione per cause endogene.
Tali condizioni coinvolgono un numero di opportuni esponenti di Lyapunov
pari al numero di celle nella rete.
L'articolo presenta lo studio (numerico) della più classica
delle metapopolazioni, composta da catene alimentari preda-predatore.
Oltre a verificare le condizioni derivate, lo studio ne mette in evidenza una
certa robustezza rispetto a disomogeneità metereologiche e biologiche
tra le celle, e discute l'effetto di vari fattori ecologico-ambientali.
Altre pubblicazioni correlate: [AI14].
[AI14]
Le dinamiche collettive svolgono un ruolo centrale in molti fenomeni
biologici e sociali. Un esempio di particolare interesse è l'insorgere di
dinamiche sincronizzate in ecosistemi spazialmente distribuiti per
mezzo di meccanismi diffusivi. Finora queste dinamiche sono state
principalmente studiate in assenza di variazioni evolutive dei parametri
demografici dell'ecosistema o solo in scenari evolutivi molto particolari.
In questo lavoro proponiamo un metodo di analisi più generale che permette
di studiare l'emergere della sincronizzazione in reti di ecosistemi
caratterizzati da tratti in evoluzione che influenzano diversi parametri
demografici. Questo metodo è applicato al caso di due ecosistemi
identici di tipo preda-predatore-superpredatore accoppiati. I risultati
ottenuti in questo semplice esempio confermano la congettura che l'evoluzione
naturale porti le reti di ecosistemi verso debole forme di sincronizzazione.
Altre pubblicazioni correlate: [LI1], [AI15].
[AI13]
In questo lavoro sono stati analizzati i comportamenti
dinamici di catene alimentari descritte mediante modelli dinamici
discontinui (in particolare sistemi di Filippov,
si veda la corrispondente linea di ricerca). Modelli di questo tipo sono
spesso usati per rappresentare popolazioni che scelgono in modo selettivo
tra habitat o diete alternative o per descrivere l'evoluzione di una
risorsa che viene sfruttata solo se sufficientemente abbondante.
Lo studio è stato effettuato mediante l'analisi di biforcazione di
opportuni modelli discontinui rispetto a due parametri di controllo.
A tale scopo, è stato proposto un metodo di analisi relativamente
semplice che permette di costruire passo passo il diagramma di biforcazione
completo. Tale metodo è presentato attraverso quattro esempi che
riguardano lo sfruttamento, la protezione e la gestione di risorse naturali.
Altre pubblicazioni correlate: [AI4], [AI7], [RI3], [SS1].
[AI11]
L'articolo studia la coevoluzione di due tratti caratterizzanti un sistema
risorsa-consumatore che possono coesistere in modo stazionario o periodico
a seconda del valore dei tratti (si veda la prima linea di ricerca).
La derivazione in forma chiusa della
dinamica dei tratti è in pratica impossibile ogni qual volta i gruppi
residenti nel sistema coesistono in modo ciclico, in quanto richiederebbe la
conoscenza analitica del ciclo limite. Nel caso particolare preso in
analisi, la risorsa è caratterizzata da una dinamica molto più rapida di
quella del consumatore e pertanto l'attrattore periodico sui cui coesistono
risorsa e consumatore è ben approssimato dal così detto ciclo singolare
ricavabile in forma chiusa dai risultati classici della teoria delle
perturbazioni singolari. Tale ciclo ha ampiezza finita anche per valori dei
tratti vicinissimi alla transizione tra equilibrio e ciclo (biforcazione di
Hopf), per cui le dinamiche dei tratti nelle regioni separate da tale
transizione possono essere anche radicalmente diverse. Il modello risulta
pertanto discontinuo e, in particolare, appartenente alla classe dei sistemi
di Filippov (si veda la corrispondente linea di ricerca).
Il contributo dell'articolo è duplice. In primo luogo descrive, seppur in un
caso particolare, un modello di dinamica adattativa di due gruppi
interagenti che coesistono in modo ciclico. In secondo luogo applica i
risultati di analisi delle biforcazioni di sistemi di Filippov per dedurre
svariati scenari adattativi, alcuni dei quali di particolare
rilevanza per il controllo e la conservazione degli ecosistemi.
Altre pubblicazioni correlate: [LI1], [AI7], [RI3], [SS1].
[AI7]
SLIDECONT è un software numerico per
l'analisi delle biforcazioni sliding di sistemi di Filippov
(si veda la linea di ricerca sui sistemi discontinui).
SLIDECONT si appoggia su AUTO97,
il pacchetto software di
continuazione numerica più diffuso in ambiente scientifico.
Le biforcazioni sliding sono quelle che coinvolgono qualche moto di
scivolamento sulla varietà di discontinuità
che caratterizza il sistema.
SLIDECONT permette di continuare soluzioni sliding rispetto a un
parametro di controllo, di localizzare eventuali biforcazioni di
codimensione 1, e di continuarle rispetto a due parametri.
Durante tale continuazione, varie biforcazioni di codimensione 2 possono
essere localizzate.
Tulle le biforcazioni sliding di codimensione 1 di sistemi del secondo ordine
sono implementate, e alcune biforcazioni sliding di codimensione 1 e 2 sono
implementate per sistemi di qualsiasi ordine.
L'articolo descrive la struttura e le capacità di SLIDECONT e presenta
tre applicazioni, due sistemi meccanici e uno di controllo.
Altre pubblicazioni correlate: [CI2], [RI3], [SS1].
[AI6]
L'articolo mostra come sia possibile che si instauri in una popolazione
un regime evolutivo periodico in cui il numero di tratti coesistenti, e quindi
la dimensione del sistema, cambiano periodicamente
(si veda la prima linea di ricerca).
Il problema biologico trattato è quello dell'evoluzione dell'attitudine
al cannibalismo, che studi empirici indicano avere una forte componente
genetica.
Attraverso un modello evolutivo e l'analisi sistematica delle sue
biforcazioni viene mostrato come una popolazione possa evolvere
verso una alta attitudine al cannibalismo alla quale può coesistere con
una popolazione di mutanti leggermente meno cannibalisti (branching).
A questo punto, due popolazioni caratterizzate da attitudini cannibaliste
diverse, anche se inizialmente molto simili, coevolvono, ma la loro
coevoluzione è interrotta dall'estinzione della popolazione più
cannibalista, che lascia la rimanente popolazione nuovamente nelle condizioni
di evolvere verso un alto livello di cannibalismo.
L'identificazione, la continuazione nello spazio dei parametri e l'analisi
delle biforcazioni di attrattori evolutivi coinvolgenti eventi di branching e
estinzione esula dall'analisi tradizionale dei sistemi dinamici non lineari
e richiede lo sviluppo di tecniche ad hoc.
Altre pubblicazioni correlate: [LI1], [AI2].
[AI4]
L'articolo affrontata il problema dello sfruttamento delle risorse naturali
protette, risorse cioè che non possono essere sfruttate se troppo scarse.
Il modello che ne deriva è un modello di controllo composto da un sistema
SISO e un controllore on-off. Lo studio dei possibili comportamenti è
condotto mediante l'analisi delle biforcazioni sliding del sistema
(si veda la linea di ricerca sui sistemi discontinui) al variare dei due
parametri di controllo: la soglia di protezione sull'abbondanza della risorsa
e l'intensità di sfruttamento.
L'analisi mostra come la politica di controllo adottata effettivamente
prevenga l'estinzione della risorsa.
Per opportune combinazioni dei parametri il sistema protetto presenta però
comportamenti stabili alternativi (equilibri e/o cicli, con o senza soluzioni
di scivolamento).
Altre pubblicazioni correlate: [CI1], [RI2], [RI3], [SS1].
[AI3]
L'articolo discute l'evoluzione di sistemi risorse-consumatori
(si veda la prima linea di ricerca).
Un tema classico in questo contesto è quello della
coevoluzione di popolazioni interagenti di prede e predatori.
Il modello in cui per la prima volta regimi evolutivi ciclici
(denominati regimi di tipo ``Red Queen'') sono stati osservati, viene
esteso e studiato in dettaglio attraverso l'analisi numerica
delle sue biforcazioni.
I risultanti diagrammi di biforcazione rispetto a varie coppie di
parametri ambientali e di controllo mostrano come il catalogo dei
comportamenti dinamici dei sistemi in evoluzione possa essere estremamente
ricco. Biforcazioni sia locali che globali, opportunamente organizzate
attorno a punti strategici di codimensione 2, delimitano regioni dello
spazio dei parametri caratterizzate da attrattori multipli, sia stazionari
che periodici, da equilibri evolutivi di tipo ``branching'',
favorendo la diversificazione della risorsa,
e dalla possibile estinzione evolutiva del consumatore.
Altre pubblicazioni correlate: [LI1], [AI11], [CLI5].
[AI1]
L'articolo dimostra che la coevoluzione, ovvero l'evoluzione
di almeno due tratti mutuamente interagenti, non è, come generalmente
ritenuto, condizione necessaria per il verificarsi di regimi
evolutivi periodici (si veda la prima linea di ricerca).
Recenti studi mostrano che stati stabili alternativi, associati a differenti
densità di popolazione, possono caratterizzare i sistemi naturali.
Questi stati alternativi sono facilmente soggetti a pressioni selettive
diverse, che danno luogo a dinamiche adattative diverse a seconda dello stato
in cui si trova la popolazione.
Cicli evolutivi di un singolo tratto possono pertanto instaurarsi se esistono
valori del tratto vicino ai quali tratti innovativi invadono inizialmente ma
falliscono nel persistere, mentre la loro presenza temporanea provoca il
cambio di stato del tratto residente.
Altre pubblicazioni correlate: [LI1].
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in Proceedings of the 8th European Nonlinear Dynamics Conference, ENOC2014, Vienna, 2014.
F. Della Rossa, F. Dercole e M. Lovera
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E. J. Doedel, A. R. Champneys, F. Dercole, T. F. Fairgrieve, Yu. A. Kuznetsov, B. Oldeman, R. C. Paffenroth, B. Sandstede, X. J. Wang e C. H. Zhang,
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Un'Interpretazione Modellistica del Romanzo ``Jules et Jim''.
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Ultimo aggiornamento: 14/11/2012
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